La malattia celiaca nel nuovo millennio tra nuove conoscenze sul meccanismo dell’infiammazione e nuove terapie per il management sarà il tema del tradizionale congresso medico-scinetifico che, annualmente, la casa di cura Villa Fiorita di Capua promuove, su iniziativa della responsabile dell’ambulatorio di Celiachia e Malassorbimento, Anna Rauso, per sabato 24 maggio.
Ad ospitare la giornata di approfondimento sulla patologia che colpisce sempre più persone, con inizio alle ore 8,30 sarà ancora una volta la suggestiva cornice del Seminarium Capuanum dell’arcidiocesi di Capua dove medici, riceratori ed esperti del settore si confronteranno e dialogheranno nelle diverse sessioni di lavori che animeranno l’iniziativa a carattere scientifico, ognuna seguita da una specifica tavola rotonda con i moderatori ed i relatori.
Promosso in collaborazione con l’Ordine dei Medici Cirurghi ed Odontoiatri della provincia di Caserta, con l’Associazione Italiana Celiachia – sezione Campania e con l’Ufficio per la Pastorale della Salurte dell’Arcidiocesi di Capua, il corso di aggiornamento professionale sarà aperto dai saluti di benvenuto di Pietro Lagnese, Vescovo della Chiesa Cattolica di Caserta; di Raffaella Sibillo, presidente del cda della Casa di cura Villa Fiorita di Capua; di Daniela Percesepe, direttore sanitario della clinica capuana; di Carlo Manzi, presidente dell’Ordine dei Medici di Caserta, e di Don Nicola Galante, direttore Ufficio Diocesano per la Pastorale della salute e cappellano di Villa Fiorita. Seguirà la presentazione del corso a cura di Anna Rauso, responsabile dell’ambulatorio di Celiachia e Malassorbimento di Villa Fiorita.

La prima sessione dei lavori, moderata da Gabriele Riegler, Maria Erminia Bottiglieri e Rosario Cuomo, sarà animata dai contributi di Marcello Chieppa, professore associato del dipartimento di Medicina sperimentale Università del Salento di Lecce, su “Barriera Intestinale, Batteri e Malattie Intestinale: Stato dell’arte”; di Francesco Valitutti, dirigente medico I livello UOC Pediatria AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona (SA), su “Batteri implicati nella disregolazione dell’omeostasi intestinali nella malatti celiaca: Risultati dello studio CD-GEMM”; di Alessandra Camarca, biologa e ricercatrice CNR Avellino, su “Valutazione della digestione dei peptidi immunogenici contenuti nella pizza da parte di proteasi di origine batterica e fungina in commercio”; di Ruggiero Francavilla, professore ordinario di Pediatria e responsabile unità operativa semplice di gastroenterologia, patologie e nutrizione presso il dipartimento di Medicina del Policlinico di Bari, su “Posizione dell’Espghan sul trattamento con probiotici e prebiotici nella Celiachia”.
Nella seconda sessione, moderata da Silvia Astretto, Barbara Federici e Ugo Germani, sono previste le relazioni di Sara Quercia, PhD Biotecnologa farmaceutica dell’Università di Bologna Dottorato di ricerca su caratterizzazione del microbiota intestinale, su “La caratterizzazione del microbiota intestinale per la personalizzazione del trattamento del paziente celiaco”; di Barbara Federici, referente regione Umbria Intolleranza al lattosio e Breath test, su “Summary del contenuto delle relazioni della sessione”; di Andreina Ingicco, biologa della Casa di cura Villa Fiorita di Capua, che insieme a Barbara Federici, presneteranno e discuteranno dei casi clinici e delle rispettive esperienze cliniche in materia.
La terza ed ultima sessione è in programma nel primo pomeriggio, con Erminia Bottiglieri ed Anna Rauso nelle vesti di moderatrici, con gli interventi di Silvia Astretto, responsabile del Centro di Riferimento provinciale della Malattia Celiaca dell’Adulto, sulle “Novità nel mondo della celiachia: A che punto siamo con il vaccino?”, e di Teresa D’Amato, presidente regionale AIC, che illustrerà le novità e le iniziative messe in campo in questo 2025 dall’associazione Campania Celiachia.
“Il cibo, i nostri geni e l’ambiente si parlano in continuazione e influenzano con il loro dialogo molti aspetti della salute e della società, tanto da determinare addirittura la nascita di nuove discipline scientifiche.
Non è solo il cibo però ad influenzare l’espressione genica degli enzimi coinvolti nei processi digestivi o di assorbimento dei nutrienti: in molti casi l’ambiente modifica questa interazione contribuendo ai meccanismi coinvolti nell’infiammazione, nelle reazioni del sistema immunitario o nella crescita e proliferazione delle cellule deputate a proteggerci che alcune volte diventano nemiche dell’organismo, con un elenco di disturbi che diventa ogni giorno più lungo e complesso. È così che si cerca di capire il legame profondo tra cibo e malattie come la Celiachia ed il ruolo del microbiota nella disregolazione dell’omeostasi intestinale.
Lo scopo ultimo sarà un management della Celiachia sempre più personalizzato, che individui, all’interno dei cibi benefici, quelli particolarmente adatti a uno specifico individuo o a prevenire (o curare) una malattia. Proprio per arrivare a questo ambizioso risultato, l’investimento della ricerca in questo settore è in grande aumento. Si tratta però di indagini complesse, che non daranno risultati a breve termine: la mole di dati da analizzare è enorme, richiede la disponibilità di potenti piattaforme informatiche e la condivisione dei risultati di studi internazionali di grande rilievo scientifico”, spiega la promotrice del corso medico-scientifico, Rauso.